COME RICONOSCERE E TRATTARE L’INSONNIA

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Quando si parla di disturbi del sonno si fa riferimento ad un’ampia categoria di problemi. Tra tutti i disturbi del sonno, l’insonnia è sicuramente quello più diffuso, in quanto si stima che venga sperimentata occasionalmente da più della metà della popolazione.


QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE…

Oltre a cause stressanti specifiche vi è predisposizione all’insonnia: persone ansiose o inclini alla preoccupazione sono più vulnerabili; la paura di non dormire, le previsioni negative sul mancato sonno e il nervosismo innescano un circolo vizioso che può indurre e perpetuare gli episodi di insonnia.

Importantissimi sono anche i fattori comportamentali: molti episodi di insonnia nascono infatti da cattive abitudini legate al rispetto del ritmo sonno-veglia (orari irregolari, pisolini pomeridiani, abuso di alcool o caffeina, attività serali stressanti) o i fattori ambientali, ad esempio temperature troppo alte o troppo basse, rumore ed eccessiva luminosità.


COME CAPIRE SE SOFFRIAMO DI INSONNIA?
Chi soffre di insonnia percepisce il proprio sonno come inadeguato, insufficiente, di scarsa qualità, nonostante si trascorra molto tempo a letto. 

L’insonnia può essere caratterizzata da uno o più dei seguenti sintomi:
• Difficoltà persistente nel tempo ad iniziare e/o a mantenere il sonno
• Risvegli precoci al mattino
• Un sonno non ristoratore o di scarsa qualità

Inoltre questa difficoltà è associata a una serie di disagi diurni come:
• Fatica o malessere
• Difficoltà nell’attenzione, concentrazione o memoria
• Difficoltà sociali o professionali
• Irritabilità
• Sonnolenza diurna
• Riduzione di energia e iniziativa
• Disturbi fisici
• Ansia o preoccupazioni per il sonno


QUALI TIPI DI INSONNIA…

Può, infatti, essere un disturbo che si presenta in assenza di altri disturbi, oppure insorgere in associazione ad altri problemi di ordine medico e/o psicologico o essere causata dall’uso o abuso di sostanze.
Considerato che possono esserci diverse cause  è sempre molto importante che si venga sottoposti ad un’accurata valutazione diagnostica per scegliere, di conseguenza, la terapia medica e/o psicologica, più adeguata.


COME SI MANIFESTA…

L’insonnia può essere distinta in:

· situazionale: quando il problema si manifesta per un breve periodo (giorni o settimane) in corrispondenza di eventi stressanti

· cronica o acuta: quando si manifesta in assenza di fattori scatenanti e dura per almeno 6 mesi  dalla sua insorgenza.

La gravità del disturbo, non è assolutamente derivata dal numero di ore di sonno del soggetto, perché la quantità di sonno “giusta” per ognuno di noi è assolutamente soggettiva.

L’insonnia situazionale diviene cronica quando le preoccupazioni legate al non riuscire a dormire si sostituiscono ai fattori stressanti o alle condizioni mediche che hanno portato alla sua insorgenza, mantenendo uno stato di attivazione psicofisiologica che impedisce il normale sviluppo del sonno. La preoccupazione costante di non riuscire a dormire adeguatamente, diventa proprio la causa di mantenimento dell’insonnia stessa


TRATTAMENTO DELL’INSONNIA…

La cura dell’insonnia oggi prevede sia trattamenti farmacologici che trattamenti non-farmacologici. Mentre i trattamenti farmacologici possono essere più indicati per la cura delle insonnie occasionali o situazionali, i trattamenti non-farmacologici sono la terapia di scelta per le insonnie croniche.
Oggi, la terapia senza farmaci più accreditata è il Trattamento Cognitivo-Comportamentale dell’insonnia

FASI DI INTERVENTO…

Prima fase: psicoeducazione  al sonno e all’insonnia con particolare riferimento alla corretta igiene del sonno e ai fattori ambientali

Seconda fase:  un’accurata valutazione del tipo di insonnia al fine di stabilire la tipologia di trattamento migliore per il paziente attraverso griglie di monitoraggio

Terza fase:  ha lo scopo di modificare tutti quei comportamenti che influenzano negativamente il sonno e mantengono il disturbo d’insonnia attraverso interventi comportamentali quali la Tecnica del Controllo degli Stimoli ( è finalizzata a rafforzare l’associazione camera da letto-sonno e a rimuovere i fattori che condizionano la mente al non dormire) e della Restrizione del Sonno (riduce temporaneamente il tempo che si sta a letto con l’obiettivo di aumentare l’efficienza del sonno) e interventi cognitivi come la Tecnica dell’Intenzione Paradossale.

Queste tecniche agiscono migliorando la qualità e la continuità del sonno, riducendo il sonno superficiale e il tempo di addormentamento. Inoltre, regolando gli orari di messa a letto e quelli di uscita dal letto si determina un effetto di regolazione dell’orologio circadiano.

È finalizzata a rinforzare l’associazione camera-letto-sonno e a rimuovere i fattori che condizionano la mente al non dormire.

Chiara Speriani